6) LA COPPIA ANTONIO FONTANESI (1818-1882) ED ANGELO SECCHI (1818-1878)

Da La Libertà del 21 marzo 2018

Il 1818 nascevano a Reggio due nostri illustri concittadini: il 23 febbraio nella Caserma di San Marco, dove il padre era custode, Antonio Fontanesi pittore, dello stesso nome dell’Allegri detto il Correggio, e il 28 giugno in via Porta Brennone, Angelo Secchi, padre gesuita, astronomo e meteorologo.

Nel ‘500 l’Ariosto e il Correggio, contemporanei, sono stati accomunati dalla scoperta della femminilità, quale valore complementare e trinitario dell’uomo. Il sorriso, con cui l’Ariosto ha descritto le vicissitudini amorose dei suoi personaggi e quello che il Correggio ha dipinto sui volti delle sue donne, hanno fatto della femminilità il nuovo protagonista della vita dell’uomo.

1) Fontanesi pittore e maestro di disegno in Giappone.

Nell’800 il Fontanesi e il Secchi compiono la stessa operazione con il cielo. Nei quadri di Fontanesi, pittore scenografo, d’ispirazione idealista, ma in cui l’idealismo si apre al rapporto trinitario con l’uomo, il cielo è curvo e parte dal fondo del quadro per arrivare al primo piano accentuando la profondità del quadro stesso. Esso ha uno spessore fatto di vibrazioni di aria, luce e nuvole. Sembra chinarsi sulla natura sottostante per farne parte ed esalta l’effetto tridimensionale del quadro. I giapponesi ne sono rimasti impressionati ed hanno chiamato Fontanesi ad insegnare il disegno tridimensionale nel loro paese, in cui era ancora a due dimensioni.

2) Secchi meteorologo

Anche il Secchi scopre il cielo come ente naturale fatto di nuvole, aria e luce. Sulle orme della teosofia del Rosmini possiamo parlare per il Secchi, sacerdote e fisico, di teofisisofia praticaLa teologia, la fisica e la filosofia, unite nel Secchi, ne hanno fatto un gesuita della nuova generazione, non più tomista, ma agostiniano. Egli, affascinato dai discorsi del Capitano Maury di Waghington, conosciuto di persona, che proponeva studi generali sui movimenti atmosferici e sulle burrasche, già dal 1856 aveva fatto collegare con il telegrafo le principali città dello stato pontificio e aveva ideato la carta europea delle isobare, collegando poi Roma con Parigi per la definizione delle prime carte meteorologiche. Ha scoperto così che la bassa pressione in Scozia, chiamata pozzo scozzese, non portava immediate conseguenze a Roma, in cui giungeva solo dopo alcuni giorni o non giungeva affatto. Erano tempi esaltanti in cui venivano scoperte le costanti della meteorologia in modo sempre più affinato per poter dare le previsioni del tempo. Ed altrettanto appassionata è stata la misurazione del campo magnetico della terra, scoperto da pochi decenni, e su cui aveva lavorato anche Leopoldo Nobili col suo galvanometro. Il Secchi nel 1858 inventava un barometro registratore, premiato poi da Napoleone III all’Esposizione di Parigi del 1867, con i cui dati egli potè chiarire le relazioni tra il magnetismo terrestre, registrato all’osservatorio romano sette volte ogni giorno, e la meteorologia.