14) LA FILOSOFIA TRINITARIA ITALIANA NON TOMISTA: IL VICO E IL ROSMINI

Da La Libertà del 7 marzo 2018

Il grande Antonio Rosmini (Rovereto, 24 marzo 1797 – Stresa, 1º luglio 1855) si manifesta nella teosofia, ossia nell’intreccio tra la filosofia e la teologia, che riscopre la Rivelazione come base indispensabile per la conoscenza.

Già Giambattista Vico (Napoli, 23 giugno 1668 – Napoli, 23 gennaio 1744) nel ‘700 aveva recuperato la trinitarietà dell’uomo, quale immagine divina, rivelata da Gesù Cristo, per sviluppare la scienza della storia e aveva inserito in una costruzione trinitaria il sensismo inglese e il razionalismo francese. Egli aveva ricollocato la filosofia europea del suo tempo nella teologia della Rivelazione. Da Cartesio (La Haye en Touraine, oggi Descartes, 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650), in avanti infatti sono sorte le filosofie nazionali basate sul senso comune dei popoli. Da allora il grande pensiero italiano non è stato più tomista, perchè ha saputo vedere quanto c’era di originale nelle filosofie nazionali, per ricollocarle in ambito trinitario.

Altrettanto fa il Rosmini con l’idealismo tedesco. Questo movimento, sorto in Germania sul pensiero del Vico, era uscito dalla trinitarietà rivelata perché sviluppato in ambito luterano dove la libertà del Figlio era il valore assoluto capace di scardinare la trinitarietà del pensiero agostiniano-tomista. La grandezza di Rosmini è paragonabile a quella del Vico, per aver di nuovo riportato la filosofia europea nell’ambito della Teologia della Rivelazione. I grandi filosofi italiani moderni sanno ricapitolare i pensieri nazionali in sistemi che li comprendono tutti. Il segreto sta nella capacità di spegnere la sregolatezza delle passioni, di moto accelerato, per farle muovere di moto a velocità costante e poterle collegare tra loro in ambito trinitario, dove da concorrenti diventano complementari. Già il diritto romano aveva saputo farlo.

1) Il Circolo solido: la teosofia

Lo strumento usato da Rosmini per reinserire la filosofia nella teologia in modo reversibile è stato il circolo solido. Esso sviluppa la teosofia, né filosofia e nè teologia e parte dalla Rivelazione per costruire l’ontologia, che è la scienza degli enti. Quest’ultima a sua volta illumina la teologia della Rivelazione con la logica: l’ente astratto della filosofia diventa realtà attraverso la Rivelazione, che non è in contrasto con la logica, perché anch’essa trinitaria. Poi di nuovo l’essere reale ridefinisce l’universale in un circolo solido, ossia solidale in ogni parte. E’ la solidarietà trinitaria di Dio con l’uomo, che abbraccia ogni aspetto della sua vita: le tre forme dell’essere del Rosmini, ideale, reale e morale, si sintetizzano in uno scambio continuo dal particolare all’universale e viceversa. Il filosofo di Rovereto si basa sul pensiero di Sant’Agostino, che usa la fede per illuminare la ragione e la ragione per definire l’uomo trinitario, che non è in contrasto con la logica. Rosmini gli sottomette l’idealismo, così come aveva fatto il Vico con il sensismo inglese e il razionalismo francese, ma conservandone gli aspetti positivi derivati dal loro senso comune.

2) La Rivelazione dice Chi è Dio

Oggi l’etica laica è basata sulla sociologia. Invece Rosmini passa dalle categorie teologiche all’ontologia. Con la filosofia posso affermare che Dio c’è, ma non posso dire Chi è. L’ontologia deduce Dio dall’ente come un astratto. Ma piuttosto che dall’esperienza bisogna assumere le categorie teologiche dalla Rivelazione per attribuire il nome a Dio e all’essere. Essa dà un volto agli enti astratti, che a loro volta permettono di comprendere meglio Dio. Il senso dell’uomo deriva da Dio e il senso di Dio deriva dall’uomo in un rapporto circolare esclusivo. La vera laicità consiste nell’amare e scegliere Dio, perché la filosofia non è limitata dalla Rivelazione, ma completata.

3) Come procede la teosofia trinitaria

L’ideale, il reale e la morale sono forme inferiori della SS. Trinità nell’ordine: Padre, Figlio e Spirito Santo. Gli enti e l’essere hanno come archetipo l’essere perfetto, trinitario. La teosofia ripete l’astrazione divina. L’atto creativo è pensabile in tre fasi: l’astrazione divina, l’immaginazione divina e la sintesi, in cui ogni Persona della Divina Trinità svolge il proprio ruolo. L’astrazione umana è capace d’imitare l’attività immanente a Dio stesso. Il discepolo diventa come il maestro.

4) La Rivelazione dice chi è l’uomo

Il naturale è nel soprannaturale. La grazia perfeziona la norma. L’astrazione teosofica è l’astrazione divina. I filosofi cristiani Federico Sciacca (Giarre 1908-1975) e Jacques Maritain (Parigi 1882- 1973) l’hanno reso esplicito. Rosmini non può essere sottomesso alla filosofia di San Tomaso d’Aquino, ossia alla scolastica. E’ sintetico in modo trinitario. La teosofia non si costruisce dalle altre scienze, come invece ha fatto Cartesio con la matematica per spiegare la teologia, ma parte dalla Rivelazione. Nel cristianesimo c’è il mediatore Cristo che dice di sé e di Dio e del Padre nella Rivelazione. L’umanità è cristocentrica da sempre. Chi ama è da Cristo. Oggi invece la morale oggettiva è negli atteggiamenti sociologici.