11) IL PRIMO MIRACOLO DELLA MADONNA DELLA GHIARA

Da La Voce dell’8 settembre 2017

1) La predilezione dei Reggiani per l’immagine della Madonna col Bambino Gesù, protettrice di Reggio: la prima e la seconda immagine sulla facciata del Duomo

Tra la seconda metà del ‘400 e la prima metà del ‘500 le città italiane foggiano la propria identità. Da allora i Reggiani hanno avuto una particolare predilezione per la Vergine Maria con Gesù Bambino. Nel 1466 veniva affrescata la facciata del Duomo con l’immagine della Madonna che abbraccia il Bambino per allattarlo. Lo scopo era di favorire la recita dell’Angelus nei confronti di coloro che frequentavano la Piazza antistante al suono delle campane del Duomo. Ma le intemperie cancellavano l’immagine. Nel 1522 i canonici del Duomo affidavano allo scultore Bartolomeo Spani l’incarico di forgiare la colossale statua dorata della Madonna col Bambino tra le statue più piccole dei primi benefattori: i coniugi Giroldo Fiordibelli e Antonia Boiardi. Il sorriso della Madonna è quello del Correggio. La statua è stata restaurata per volontà del vescovo Gibertini  e dopo 20 anni di restauri ricollocata sul suo terrazzo l’11 giugno 2015 dal Vescovo Caprioli .

2) La Madonna della nascita di Gesù del Correggio a San Prospero

Il Correggio potrebbe essere detto il pittore delle Madonne. L’Allegri effonde nei loro volti la grazia femminile aperta al sorriso, irradiata da quella luce, che è solo sua, e un’aria di festosità, che si trasmette allo spettatore. La pala de La Nascita di Gesù detta anche La notte venne commissionata da Antonio Pratonieri nel 1522, lo stesso anno della Madonna del Duomo, per la Cappella omonima in San Prospero. Acquistata con la forza da Francesco I per la sua Galleria nel 1640 e sostituita con una copia del Boulanger tuttora presente, ora è alla Gemaldegalerie di Dresda. La luce che scaturisce dal Bambino Gesù illumina la notte della Natività secondo le parole dell’evangelista S. Giovanni, che definisce Gesù la Luce del mondo. La pala era il gioiello di Reggio. Tuttavia quando venne portata via dal Duca era già stata costruita la Basilica della Madonna delle Ghiara.

3) La Madonna col Bambino della Ghiara

E poi c’è la Madonna della Ghiara cioè la reggianità del primo miracolo. La volontà divina ha voluto dare ai Reggiani la prova della sua presenza, con il grande miracolo di Marchino del 29 aprile 1596, avvenuto davanti all’umile immagine della Madonna della Ghiara del Bertone, allora detta del Canton dei Servi, perché affrescata sul muro di cinta del Convento dei Servi di Maria. La Madonna voleva una Chiesa a lei dedicata aperta alla preghiera dei fedeli, in cui fosse venerata come Madre di Gesù e Madre nostra. Il Duomo era invece dedicato a Maria Assunta.  Il miracolo, che aveva ridato la lingua e l’udito ad un povero giovane di 17 anni, nella città dell’Ariosto e del Correggio, benediva le doti reggiane di comunicatività e di apertura alla vita celebrate dai due artisti. Era come un incoraggiamento per la città a continuare sul loro esempio, per vincere quelle chiusure che erano presenti nella vita cittadina. Reggio infatti ha sempre avuto delle grandi punte, ma anche delle grosse difficoltà a seguirle. La festa del 29 aprile, pur mantenuta, è stata sostituita dalla festa dell’8 settembre, in cui si ricorda la Natività di Maria. I Reggiani non solo vogliono ringraziare Maria per il grande miracolo, ma anche ringraziare Dio per avercela donata, come sede della sua misericordia infinita.